MA ‘NDO VAI SE IL GREEN PASS NON CE L’HAI?

Che sia per lavoro o divertimento, siamo abituati a vedere cambiamenti nel mondo del turismo legati a mode e trend del momento, esigenze diverse in continua evoluzione, modi di intendere un viaggio (vedi ad esempio lo svilupparsi del segmento bleisure).

Ma chi avrebbe mai detto che ce ne sarebbero stati così tanti e repentini causati da una pandemia mondiale? Certo è che nessuno se lo augurava, ma neanche lo immaginava. Di solito le tendenze nel viaggiare, nonostante viviamo in un mondo che ‘viaggia veloce’, cambiano in maniera graduale e riescono a dare un po’ di tempo per organizzarsi e soprattutto azzardare delle previsioni su quello che succederà.

E’ proprio questo ultimo aspetto che oggi è diventato impossibile. Si parlava del 2021 come di un anno di rimbalzo e di grandi speranze ma che di fatto ci ha riservato più incertezze rispetto all’anno precedente.
Ormai ad estate inoltrata arriva l’introduzione del Green Pass che comunque ha contribuito a creare ulteriore confusione soprattutto per gli operatori. Sebbene non obbligatorio per i servizi alberghieri, proprio nelle prossime ore si deciderà invece la sorte per i ristoranti all’interno degli hotel. Tutto questo non aiuta per niente soprattutto in un settore come quello turistico che necessita di programmazione.

A completare il tutto c’è il manifestarsi delle prenotazioni sempre più in prossimità della data di arrivo, fenomeno d’altro canto inevitabile in un clima di incertezza presente anche dal lato consumer. In questo senso sarebbe opportuno mantenere una politica di tariffe flessibili e rimborsabili.
Una cosa è certa: la voglia di viaggiare c’è ed è anche tanta come è facile immaginare.

E’ cresciuta anche l’attenzione verso la pianificazione dei viaggi: più tempo dedicato a scegliere la destinazione, più peso alle recensioni e alla scelta della sistemazione, un occhio particolare verso le attività proposte. Ora più che mai, un vantaggio competitivo potrebbe essere rappresentato dalla capacità di curare tutti gli aspetti della comunicazione per rispondere alle esigenze dei viaggiatori con più immediatezza ed efficacia: curare le recensioni senza dimenticare di rispondere, mostrare le attrazioni e le attività locali, collaborare con i ristoranti e negozi della zona, curare la propria immagine su ogni canale di vendita (cosiddetto parity content). Non dimentichiamo che un hotel è un servizio e chi ci sceglie ha dei motivi che vanno ben oltre il dormire nei nostri letti (fatta eccezione per i destination hotel).

Green Pass

Anche per quest’anno il turismo domestico costituirà la fetta più consistente del mercato. Ebbene si, viaggiare nella propria nazione rappresenta la soluzione più semplice e sicura. E noi italiani siamo fortunati a vivere nel paese più bello del mondo.
Secondo gli scenari previsionali dell’Osservatorio ISNART (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), il 2021 dovrebbe chiudersi con una leggera flessione rispetto al 2020, uno scenario su cui incide l’impatto dei primi mesi dell’anno duramente colpiti dalla pandemia, a differenza di quanto accaduto negli stessi mesi del 2020. In generale il quadro resta drammatico per tutto il comparto.

Di sicuro non fa bene l’attuale confusione sul Green Pass proprio nella stagione calda e che speriamo si risolva definitivamente. Non fa bene neanche una campagna di stampa allarmistica dei media dove vengono messi in luce gli aspetti negativi del nostro sistema.
Insomma questa seconda estate dell’era pandemica porta in dote un notevole carico di confusione su come gestire le vacanze degli italiani in ottica contagi, in vista di un autunno che, nonostante la campagna vaccinale ormai al giro di boa, potrebbe riservare delle brutte sorprese.

E di dubbi ce ne sono molti in questi giorni, ormai è vicina la data di decorrenza del decreto sul Green Pass, e non è ancora ben chiaro chi e a che titolo sarà autorizzato a verificare l’esistenza del lasciapassare salvaguardando la privacy. In particolare, nei luoghi interessati da turismo, dove serve uno screening dei dati delle persone per verificare l’esistenza del Green Pass, con l’accortezza di proteggere gli stessi dati, bisogna mettere una persona in più. Sono costi in più e la faccenda si complica.

Sicuramente c’è apprensione, dettata dalla confusione che ancora c’è sulle regole.
Il settore turistico resta il più colpito dall’emergenza sanitaria con un calo del 60% dei visitatori rispetto al 2019, circa 70 milioni di visitatori in meno per una perdita complessiva di 95 miliardi di euro. E secondo le previsioni nella migliore delle ipotesi il 2021 si chiuderà con un -53% di presenze. Ma l’estate? In generale sarà un’estate mediocre, con punte di buon lavoro nelle settimane centrali, sia al mare, sia in montagna, ma un po’ più deludente nelle città d’arte che di solito sono il motore del turismo italiano. D’altronde di turisti stranieri in giro se ne vedono ben pochi.
Personalmente credo che, alla luce dei dati, le speranze riposte nel vaccino siano state al momento disattese e i risultati tanto sperati fanno fatica ad arrivare.
Cosa è realmente cambiato?

Rocco Mauro

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